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Non So Perché, Ma L’ ho Scritto.

Sono sempre molto “bloccato” quando  devo scrivere , per due valide ragioni: la prima è che sono dotato di una spiccata ignoranza (vanto dei miei genitori), la seconda ha, invece, motivazioni più complesse. Ritengo che sia relativamente facile “scrivere” su qualsiasi argomento, ma che sia invece, tremendamente difficile “dire”qualche cosa a chi legge; in più nel caso specifico è veramente dura trovare la chiave per far capire cosa significhi per me andar per monti.  Fatta questa premessa, che avrà prodotto almeno una decina di sbadigli, devo dire che ho dovuto svuotare la mente (operazione che ha richiesto ben 0.2 nanosecondi) per rivedere nitidamente le immagini e quindi rivivere le sensazioni che mi porto dentro; sono molto intime e sarà quasi impossibile descriverle  in poche parole (anche in molte). Avete mai “vissuto” un’alba a 3000 metri con il sole che sbuca da un mare di nubi? Vi è mai successo di inginocchiarvi davanti ad una bellezza così grandiosa da farvi ringraziare il Signore? Avete mai ricevuto un “cinque”dopo una salita che vi ha spezzato gambe e polmoni? E sentire un silenzio veramente tale? Io ho avuto la fortuna di passare un mio compleanno sulla cima di un monte  (Pelf) e vi posso assicurare che lo ricorderò per sempre.  Ognuno di noi vive queste”sensazioni”in modo personale ed una delle cose che apprezzo del nostro gruppo è la capacità di condividere molte di queste esperienze senza mai però “forzare” l’intimità dei singoli. Durante ogni  escursione c’è il momento delle stronzate (molto lungo) , quello dell’ attenzione (ai sassi che raramente? io faccio ruzzolare), quello filosofico (postgrappa), quello della contemplazione, ecc…(e via dicendo). La scansione tra un momento e l’altro avviene molto naturalmente, spesso basta uno sguardo. Un altro aspetto che ci accomuna, credo sia quello dell’apprendimento: tutti noi abbiamo appreso e continuiamo ad apprendere molto dalla montagna, Guru compreso. L’uomo ha raggiunto grandi traguardi in tutti i campi, ormai i progressi scientifici e tecnologici ci danno una sensazione di onnipotenza, che ci porta a vedere  in modo distorto la realtà. Quando però sono ai piedi di un monte , la cui cima mi aspetta 2000 metri più in su, riesco a vedere come stanno veramente le cose: io sono un microbo, uno zero! Cosi con il mio zero più lo zaino salgo , mi inerpico , sudo, rido, ammiro, respiro aria buona  e riesco ad essere veramente me stesso: un essere umano che fa parte di qualche cosa di più “grande e semplice”. Credo che il trucco sia tutto qui ,capire cioè, che le cose più grandi sono le più semplici; un piccolo corso d’ acqua come una grande cascata, una cima maestosa come un cucuzzolo, un fiore raro come una margherita ma anche una bella giornata di sole al mare come i colori dell’ autunno in campagna: sono tutte cose grandiose nella loro semplicità. Si dice che la natura è meravigliosa anche perché è complessa. Sicuramente è cosi per chi vuole capire , ma nella mia e credo anche “nostra”(come gruppo) ottica, la natura è semplice perché vogliamo solo godercela. Ci sarà il tempo per conoscere e capire, ( noi abbiamo Bruno….grazie di esistere) intanto godiamo. La frase che forse sintetizza meglio lo spirito del nostro gruppo è quella che Gianni ripete invariabilmente, sia che siamo nel bosco o su una cima, ma soprattutto davanti ad un buon piatto fumante ed a del buon vino è:  siamo dei signori!!  Con questa frase che potrebbe essere il nostro motto concludo chiedendovi una cortesia: potete spiegarmi cosa ho scritto? 

Saluti e Baci  

Claudio